Se dovessi raccontare tu, diresti che la colpa è mia, che ne siamo venuti fuori grazie a te, che io ho paura anche delle ombre. Tu, bastardo, egoista e presuntuoso, ci hai portato a un passo dalla morte e non sei neppure riuscito a fare innamorare Laura, nonostante racconti il contrario. Credi che non sappia quello che dici di me? Pensi davvero che Laura non mi ami? Aspetta che torni, poi vedremo chi ha ragione.
Ma non sono certo di volerlo. Potrebbe fare un quadro di me che mi metterebbe a disagio. Già, se il narratore è onnisciente, ha l'obbligo di mettere a nudo pregi e difetti di ogni personaggio, di entrare nelle loro teste, di farli parlare, ma anche pensare “in chiaro”. Tre personaggi, alla fine, diventeranno tre valutazioni dello scrittore stesso, tre autobiografie malcelate in balia di chi legge.
Bel tentativo vero?
Naturalmente il narratore onnisciente che uscirebbe dalla voce di Laura, sarebbe l'unica verità possibile, ma che senso ha la verità in una storia inventata? È più facile sfuggire alla trappola dell'autobiografia usando la seconda o la terza persona? Oppure qualsiasi tentativo sarà facilmente smascherato? Potrei provare a corrompervi suggerendo che le bugie che racconta Guido, vi permetterebbero un'analisi psicologica dei personaggi più intrigante, più partecipativa. Ma potrei pure allontanarvi da tutto questo, facendovi credere che Laura, narratore onnisciente, vi direbbe tutta la verità, così potreste seguire semplicemente la trama, senza cercare di scovare le menzogne dietro a cui si nasconde la fragilità dell'autore. Laura potrebbe persino svelarvi chi è Giulio. Forse l'unico personaggio interessante. Ma se io scrittore sono uomo, come potrei dare una voce credibile a Laura? Cosa ne so di cosa passa nella testa di una donna?
Se dovessi spuntarla tu, Mauro, porteresti il lettore dentro a un film di spionaggio, saresti il super eroe di cui la lettrice si innamora, trasformeresti la tua superficialità in sprezzo del pericolo. Regaleresti al lettore momenti di svago dentro a trame avvolgenti, convinto, come sei, che la verità è solo una: la tua.
Insomma è un gran casino. Come si fa a essere credibili nei panni di tre persone? È la sincerità l'unica arma di cui dispone lo scrittore bugiardo per catturare il lettore?